semplicemente un fottuto monitor
davanti al quale
la mia immagine riflessa si confonde
tra caratteri ed immagini
alle ricerca di non so cosa
come un oblò
a cui ti affacci per osservar l'etere infinito della rete
sperando di scorgere un cuore meteora
che impatti all'improvviso sul tuo petto
generando stelle di gioia e colore
monitor e tastiera
una sorta di orsacchiotto di peluche
liscio, trasparente e squadrato
per orbitanti adulti di plastica e metallo
che non sanno più toccarsi ed accarezzarsi
dopo l'accensione ammiccante
lo abbracci per ore con lo sguardo stanco dagli occhi arrossati
e ti ci attacchi
come una cozza allo scoglio
senza saper cosa cerchi dentro a quel mutevole quadro che non si appende
risposte?
sintetico conforto?
affetto artificiale?
surrogato di umanità persa e dispersa
che si infila lungo un filo elettrico
pur di evadere
da se stessa
in fuga virtuale
dalla grigia e frustrante routine
di una vita non vissuta
di un lavoro qualunque in cui ti annientano
per dimostrati che tu non puoi e non vali
perché altri han più diritto
quanto sono bravi
loro
e mentre scrivi e ti interroghi
non sai spiegarti
il perché tu possa accettare tutto ciò
ciò che non desideri
che è lontano dal tuo spirito
come il tenace e vitreo diamante è distante
dal caldo, fertile e puzzolente letame
tutto scorre apparentemente senza un senso
è va veloce senza mai sosta, né tregua
Se Pausch fosse stato mio padre
mi avrebbe detto scavalca quel muro
alza i tacchi e corri
come un cerbiatto nel bosco stellato
come un lupo nel territorio innevato
dove l'umano non è disumano
dove l'amore ama sincero
dove la lacrima trova conforto
dove lo sguardo è luce vitale
dove il sorriso non azzanna al collo
dove la natura è sana e imparziale
dove il superfluo svanisce
e l'essenziale fluisce sereno
tra le braccia distese
di nuvole allegre
dove l'esistenza consapevole pulsa gioiosa e solidale
corri veloce ed insegui i tuoi sogni
prima che qualcuno li rubi dal tuo cassetto
prima che il treno della vita
raggiunga la sua ultima stazione senza ritorno
mercoledì 5 agosto 2009
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